Ricerca con AI: come cambia Google
Il futuro della ricerca online con l’Intelligenza Artificiale
Nel 2025 l’intelligenza artificiale è diventata il cuore dei motori di ricerca. Google con le AI Overview non si limita più a mostrare link ma sintetizza le risposte e cambia il modo in cui gli utenti trovano informazioni.
Il futuro della ricerca sarà sempre più conversazionale, multimodale e personalizzato. Ci saranno meno clic, ma interazioni più ricche.
Parallelamente anche la SEO si trasforma, occorre imparare a misurare diversamente i risultati, spostando l’attenzione sui comportamenti e sulle decisioni delle persone. I brand che sapranno unire contenuti autentici, community attive, solide basi tecniche e strategie SEO adattive continueranno a crescere anche in un mondo dominato dall’AI.
Dalle keyword all’intento di ricerca
Per oltre vent’anni la ricerca ricerca tradizionale e le best practices per fare SEO si sono strutturate attorno ad algoritmi basati su kw keyword, meta tag e ranking: sulla capacità di scegliere le giuste parole chiave, ottimizzare la pagina e scalare posizioni. Ma i motori di ricerca con intelligenza artificiale non si limitano più ad abbinare termini, cercano di capire il significato dietro le query attingendo ad un bacino d’informazioni e modalità di ragionamento, non solo semantico ma anche semiotico più ampio collegando non solo testi ma anche immagini, voce e contesto per offrire risposte complete e immediate.
Questa transizione segna il passaggio dalla ricerca basata solo su keyword alla vera e propria ricerca semantica, dove l’AI costruisce reti di significato per capire ciò che l’utente vuole davvero.
L’evoluzione delle reti semantiche nei motori di ricerca AI
Uno studio recente realtivo all’l’evoluzione delle reti semantiche nei motori di ricerca AI (Rathnayaka, G., Gonawala, S. , et al.) ha confrontato le reti di keyword costruite da autori umani, da BERT e da ChatGPT, misurandole in termini di nodi (parole chiave), archi (connessioni), densità e frammentazione:
- gli autori umani tendono a produrre mappe molto ampie ma frammentate;
- BERT genera reti più piccole e dense, ma isolate;
- ChatGPT crea un tessuto semantico più equilibrato e coerente.

Questa traiettoria riflette l’evoluzione dei modelli di Google:
- con BERT ha imparato a capire il contesto delle frasi;
- con MUM è passato al multimodale, collegando testi, immagini e lingue;
- con Gemini ha integrato testo, immagini, audio e video in un unico flusso.
Le AI Overview sono il risultato di questa evoluzione: non solo link, ma sintesi intelligenti basate su reti semantiche che assomigliano sempre più al nostro modo naturale di ragionare. Le ultime analisi lo confermano: le risposte sintetiche, entro le prime 100 parole, hanno fino al +40% di possibilità di entrare nelle AI Overview.
AI Overview e crollo dei clic
AI Overview e crollo dei clic è diventato uno dei temi più discussi del 2025. Le AI Overview offrono risposte concise direttamente nella pagina dei risultati, permettendo agli utenti di ottenere le informazioni desiderate senza dover visitare i siti. Questo fenomeno ha portato a una significativa riduzione del tasso di clic (CTR).
Secondo altri studi, oltre il 60% delle ricerche è ormai zero-click, mentre Ahrefs stima un calo medio del –34,5% del CTR dopo l’introduzione delle AI Overview. Dal primo al sesto risultato organico si perde fino al 75% del traffico: un ribaltamento rispetto alla SEO classica, in cui essere tra i primi tre era quasi una garanzia di visibilità.
AI Overview per volume di ricerca
AI Overview per volume di ricerca è un punto di partenza utile per introdurre come questa funzione si inserisce nel contesto delle query degli utenti. Un dato chiave nella ricerca con intelligenza artificiale è il volume: le panoramiche AI compaiono nel 55% delle query con meno di 1.000 ricerche mensili, mentre la frequenza cala sulle keyword più grandi, fino ai valori minimi oltre le 50.000 ricerche mensili.

Frequenza delle AI Overview in base all’intento di ricerca
Frequenza delle AI Overview in base all’intento di ricerca è un’espressione utile per introdurre come questa funzione possa presentarsi in modi diversi a seconda del tipo di query. Le keyword con intento informazionale attivano le AI Overview nel 58,7% dei casi: Google sintetizza contenuti di valore direttamente in SERP per chi cerca approfondimento. Le keyword con intento commerciale, invece, lo fanno solo nel 19,4% dei casi. È un dato sorprendente e in costante crescita.

Query long, mid tail e head keyword
Query long, mid tail e head keyword è una distinzione utile per leggere come le AI Overview si attivano in percentuali diverse a seconda del livello di specificità della ricerca. Le AI Overview si attivano soprattutto sulle long-tail (73,6%), seguite da query mid-tail (17,6%), mentre le head keyword incidono solo per l’8,9%. Questo perché le query long-tail riflettono spesso un intento informativo complesso, che richiede risposte più precise e contestualizzate, un terreno ideale per le sintesi intelligenti generate dall’AI.
Query brandizzate vs non-brandizzate
Query brandizzate vs non-brandizzate è un confronto che aiuta a capire quanto il nome del marchio influenzi la visibilità e le performance nelle ricerche. Non tutte le query vengono colpite allo stesso modo e la qualità da sola non basta: il vero discrimine è il valore del brand. In questo scenario, un marchio cercato per nome ha un enorme vantaggio competitivo.
Le query generiche sono le più colpite da cali di CTR fino al – 35%; le ricerche brandizzate, invece, resistono molto meglio e in alcuni casi crescono. In altre parole, un brand riconosciuto e ricercato non solo sopravvive, ma riesce a crescere anche in un contesto dominato dall’AI.
EEAT e brand: la nuova SEO per AI
In mezzo a un panorama in continua evoluzione, Google mantiene un punto fermo: premia i contenuti che dimostrano Esperienza, Competenza, Autorevolezza e Fiducia (EEAT). Pur non essendo ranking factor diretto è dentro le Search Quality Rater Guidelines che dimostra esperienza reale e non solo teoria, aumentando la credibilità agli occhi sia degli utenti sia degli algoritmi. E i contenuti strutturati in FAQ o Q&A sono ancora più apprezzati dai nuovi motori di ricerca.
Google non valuta più solo la pagina, ma l’intero ecosistema del marchio: la sua reputazione online, la coerenza della comunicazione, la qualità dei canali collegati (social, blog, recensioni, menzioni, link esterni).
Un brand forte, riconoscibile e coerente diventa un proxy di autorevolezza, oggi l’ottimizzazione SEO e il posizionamento sui sui motori AI passa anche e soprattutto da una strategia di branding.
Google premia fonti alternative e i segnali umani nelle AI Overview.
Il cambiamento nella ricerca con intelligenza artificiale è ancora più evidente nell’e-commerce. Secondo Search Engine Journal, i settori a forte componente visiva ed emozionale come moda, beauty e arredamento per la casa hanno registrato cali di traffico organico compresi tra il -15% e il -50%.
I brand che ottimizzano le proprie pagine con dati strutturati (schema.org), mantengono feed aggiornati su prezzo e disponibilità e stimolano recensioni autentiche e user generated content hanno più possibilità di comparire. In pratica, parlare il linguaggio dell’AI significa rendersi visibili proprio dove gli utenti interagiscono di più.
La nuova SEO AI-driven: meno clic, più relazioni
Per chi lavora nel marketing, questo scenario rappresenta un cambio strutturale profondo, non una semplice evoluzione tecnica. Significa ripensare il modo stesso in cui si costruisce valore online: non più soltanto attraverso keyword o performance immediate, ma attraverso esperienze digitali coerenti, autorevoli e riconoscibili.
Occorre imparare a misurare diversamente i risultati, spostando l’attenzione dal mero traffico al reale impatto sui comportamenti e sulle decisioni delle persone. E, soprattutto, serve investire in un ecosistema dominato dall’AI, dove a fare la differenza saranno la forza del brand, la qualità dei contenuti e la capacità di muoversi con agilità tra SEO, dati e creatività.
Fonti
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Rathnayaka, G., Gonawala, S., Dananjana, P., Arambawela, J., Senarathne, A., & Siriwardena, D. (2024, December). A BERT-Based Approach to Keyword Search for Digital Evidence Analysis. In 2024 6th International Conference on Advancements in Computing (ICAC). IEEE.
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AI Overviews Study: Inside Google’s New Search Reality. Report DEMANDSPHERE 2025.
Articolo Completo -
Kolyechkina, L. M., & Orzhynskyi, O. O. (2024). Analisi di un sistema SEO adattivo che tiene conto della dinamica degli algoritmi dei motori di ricerca e degli elementi di protezione.
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Testata di Settore
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Yuniarthe, Y. (settembre 2017). Applicazione dell’intelligenza artificiale (IA) nell’ottimizzazione dei motori di ricerca (SEO). Conferenza internazionale su Soft Computing, Sistemi intelligenti e tecnologie dell’informazione (ICSIIT) (pp. 96–101).
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Digital Climax Helpful content & EEAT gids: Praktische tip, Bewezen technieken. Jouw partner voor betere rankings en meer verkeer. Axl Van Steenacker.
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Колєчкіна, Л. М., & Оржинський, О. О. (2024). Аналіз адаптивної SEO-системи з урахуванням динаміки алгоритмів пошукових систем та елементи захисту. arXiv preprint arXiv:2408.16119. Articolo Completo