BlogI tracciamenti nell’era dell’AI
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I tracciamenti nell’era dell’AI

Negli ultimi anni il funzionamento e il modo di ragionare delle piattaforme di advertising online, in particolare di Google Ads, sono mutati radicalmente. Il percorso di acquisto online degli utenti è diventato sempre più articolato e complesso, e di conseguenza il machine learning ha bisogno di un volume e una qualità sempre maggiori di dati da elaborare per poter migliorare la performance delle campagne pubblicitarie.

Purtroppo (almeno dal punto di vista di noi advertiser!), con le recenti modifiche al GDPR e alla privacy degli utenti, l’introduzione della Consent Mode V2, il passaggio da Universal Analytics a Google Analytics 4, di fatto, i dati che l’algoritmo registra sono sempre meno, e quindi il machine learning si è ritrovato ad elaborare informazioni sempre minori di quelle di cui avrebbe bisogno.

Per capire meglio, aiutiamoci con alcune immagini.

Questo è quello che Google “vedeva” prima dell’avvento delle nuove normative sulla Privacy

Questo è quello che l’algoritmo di Google vede in questo preciso momento

Questo è quello che arriverà a vedere nel prossimo futuro (entro la fine del 2024)

Mai come in questo momento, il tracciamento dei dati è diventato uno degli aspetti fondamentali per la buona riuscita di un progetto digitale, che si tratti di un e-commerce o che sia improntato sulla lead generation.

Per ottimizzare il funzionamento delle campagne Google Ads, è fondamentale fornire alla piattaforma i giusti segnali. 

Per quanto riguarda Google Ads, le due best practice consigliate, anche dallo stesso Google, sono il tracciamento delle conversioni tramite il Tag di Google Ads e l’implementazione delle conversioni avanzate. 

Partendo dal presupposto che più conversioni si traducono in più dati, utilizzare le conversioni native di Google Ads ci permette di intercettare un numero maggiore di conversioni rispetto, per esempio, a quelle importate da Google Analytics 4. 

Avere un numero maggiore di conversioni che la piattaforma riesce ad attribuire alle campagne migliora sia l’efficacia che l’efficienza, e permette all’algoritmo di capire in maniera sempre più veloce e precisa chi sono gli utenti che generano conversioni sul nostro sito e quali sono le loro caratteristiche, dati che saranno poi molto utili per ottimizzare le campagne anche nei periodi successivi. Maggiori e migliori dati vengono immagazzinati con costanza, sempre più stabili e crescenti potranno essere le performance. 

Il consiglio è quindi quello di utilizzare le conversioni native. Puoi impostarle tramite codice o, preferibilmente, tramite Google Tag Manager. 

Successivamente, per migliorare ulteriormente il tuo tracciamento, dovresti impostare anche le conversioni avanzate. 

Si tratta di una funzionalità progettata per incrementare la precisione nella tracciabilità delle conversioni e, di conseguenza, l’efficacia delle strategie di offerta basate sullo Smart Bidding (Massimizza le conversioni, Massimizza Valore di Conversione, ROAS Target, Cpa Target). Si tratta di informazioni aggiuntive che vengono passate al sistema quando un utente effettua una conversione. In questo modo, il sistema sarà in grado di registrare un numero di conversioni maggiore e di attribuirle in maniera più precisa alle campagne che le hanno originate. 

Hai già effettuato queste implementazioni? Qualora non lo avessi ancora fatto, il consiglio è di provvedere quanto prima. In questo momento migliori tracciamenti possono tradursi in maggiori vendite, è un aspetto che non può assolutamente essere trascurato!

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